Si è svolto ieri pomeriggio, a Roma, presso l'autorevole sede di Palazzo Valentini, un evento culturale di grande risonanza emotiva e politica, incentrato sulla presentazione del volume “Hammamet ricorda Bettino. Storie di rispetto, amicizia e gratitudine” (Solfanelli).
Il libro, frutto del lavoro congiunto di Antonio Armini ed Ettore Minniti, coordinati da Salvatore Di Bartolo e Roberto Giuliano, con la significativa prefazione di Stefania Craxi, si propone di svelare un ritratto intimo e inedito del leader socialista Bettino Craxi, focalizzandosi sui suoi ultimi anni di vita, trascorsi nel travagliato esilio in Tunisia. L'opera, arricchita dai contributi diretti della comunità locale, illumina il lato più umano e meno conosciuto dell'ex Presidente del Consiglio, quell'uomo che amava definire Hammamet una terra "straniera ma non estranea". Attraverso una raccolta di aneddoti e testimonianze, presentate in doppia lingua (italiano e francese, grazie alla collaborazione della professoressa Valérie Wilhelm), l’opera riesce a mettere da parte l'immagine dello statista e del segretario di partito per far emergere Bettino, guadagnandosi così il pregio di presentare un ritratto autentico, quasi quello del “più tunisino tra tutti gli italiani”.
Craxi viene qui celebrato come l'indimenticato costruttore di "ponti" tra le sponde del Mediterraneo, la cui amicizia e il cui rispetto sono rimasti indelebili nel cuore del popolo tunisino, che lo ricorda ancora oggi come “Monsieur Le Président”. La presentazione capitolina, che ha segnato il debutto assoluto del testo pubblicato lo scorso ottobre, ha visto la partecipazione di tre dei quattro co-autori – Antonio Armini, Salvatore Di Bartolo e Roberto Giuliano – affiancati da figure di rilievo come l'ex dirigente socialista Donato Robilotta e Nicola Carnovale, direttore generale della Fondazione Craxi.
Significativo l'intervento della senatrice Stefania Craxi, primogenita dello statista e attuale presidente della Commissione Affari esteri e Difesa del Senato, che è apparsa visibilmente commossa dalle rievocazioni degli eventi vissuti ad Hammamet.
