A farlo sono i membri italiani della delegazione Ppe al CdR, che comprende - fra gli altri - i tre governatori di Piemonte (Cirio), Basilica...
ROMA, lunedì 30 marzo 2020 (MERCURPRESS.IT) - A farlo sono i membri italiani della delegazione Ppe al CdR, che comprende - fra gli altri - i tre governatori di Piemonte (Cirio), Basilicata (Bardi) e Molise (Toma), il presidente della Provincia autonoma di Bolzano (Kompatscher), il vicepresidente della Regione Siciliana (Armao), i presidenti dei Consigli regionali di Lombardia (Fermi) e Fvg (Zanin), e il vicepresidente dell'Anci (Pella).
I componenti italiani del Comitato delle Regioni rilevano che “le idee che hanno guidato la politica economica europea (politiche di austerità , fiscal compact, patto di stabilità etc.), già forzate e contorte, sono ormai divenute incompatibili con i bisogni e le ansie dei cittadini che chiedono un’Europa solidale e capace di ricostruire un futuro di coesione e crescita” e rilevano che “l’Europa dei diritti e della democrazia non può essere uguale a quella che oggi tarda persino a trovare la convergenza per darsi un bilancio comune superando rigorismi che hanno drammaticamente aumentato i divari economico-sociali al suo interno e ne hanno indebolito, se non pregiudicato, la competitività internazionale”.
Il documento individua le misure essenziali per affrontare la crisi economica conseguente alla pandemia da Coronavirus: “il pareggio di bilancio valga solo per le spese correnti, liberando quelle per investimenti, si varino i “bond europei per la ripresa” (European Recovery bond) senza condizionalità , la politica fiscale possa essere utilizzata in funzione anticongiunturale, anche a costo di aumentare il deficit pubblico, sia archiviato il modello di sorveglianza sui bilanci fondato su parametri inaffidabili e dannosi, vengano consolidate e rafforzate le scelte operate in materia di aiuti di stato per sostenere la ripresa”, e conclude affermando che “é l’ultima occasione per salvare l’Europa, non perdiamola”.
I componenti italiani del Comitato delle Regioni rilevano che “le idee che hanno guidato la politica economica europea (politiche di austerità , fiscal compact, patto di stabilità etc.), già forzate e contorte, sono ormai divenute incompatibili con i bisogni e le ansie dei cittadini che chiedono un’Europa solidale e capace di ricostruire un futuro di coesione e crescita” e rilevano che “l’Europa dei diritti e della democrazia non può essere uguale a quella che oggi tarda persino a trovare la convergenza per darsi un bilancio comune superando rigorismi che hanno drammaticamente aumentato i divari economico-sociali al suo interno e ne hanno indebolito, se non pregiudicato, la competitività internazionale”.
Il documento individua le misure essenziali per affrontare la crisi economica conseguente alla pandemia da Coronavirus: “il pareggio di bilancio valga solo per le spese correnti, liberando quelle per investimenti, si varino i “bond europei per la ripresa” (European Recovery bond) senza condizionalità , la politica fiscale possa essere utilizzata in funzione anticongiunturale, anche a costo di aumentare il deficit pubblico, sia archiviato il modello di sorveglianza sui bilanci fondato su parametri inaffidabili e dannosi, vengano consolidate e rafforzate le scelte operate in materia di aiuti di stato per sostenere la ripresa”, e conclude affermando che “é l’ultima occasione per salvare l’Europa, non perdiamola”.